Per voi ragazze belle della via che avete il volto della primavera, per voi che siete tutta poesìa e sorridete alla camicia nera, per voi noi canteremo le canzoni dei nostri vittoriosi battaglioni. Ohè camerati, degli "M" decorati, A noi! Il Don ci ha battezzati A noi! Partiti dalla Roma madre antica per continuar la marcia redentrice, andammo nella Russia bolscevica portando in cuor la fede innovatrice. Ci precedette un'epica Legione ci accolse il rombo cupo del cannone. Ohè camerati... |
Poi venne il dì dell'algido squallore in riva al grande fiume dei cosacchi, allor rifulse indomito il valore che invermigliò la lotta negli attacchi. La nostra "M" ormai dal tempo stinta, dal sangue degli eroi venne ritinta. Ohè camerati... E quando a Roma noi ritorneremo, e per le vie dell'Urbe sfileremo, le nere insegne tutte insanguinate dinnanzi al nostro Duce inchineremo. Su di esse inciso v'è come nel quarzo tutto il valor della "23 Marzo". All'erta imboscati, che gli "M" son tornati, gli eroi, sarete bastonati, da noi! |
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